La notte è passata, il freddo ha lasciato il posto a una tiepida aria, mai troppo calda: il bosco mi protegge dal sole bollente dell'estate. Cammino spensierato, riposato, lieto della nuova giornata che mi è stata donata, solare, con il cielo pulito.
I suoni del bosco che mi accompagnano nella mia passeggiata.
Un rumore inconsueto attrae la mia attenzione. Un ramo spezzato, delle scarpe che calpestano i ciottoli del sentiero che attraversa il bosco. Guardo verso la fonte del rumore, vedo una bambina, che cammina tranquilla, con un cesto sottobraccio pieno di vivande, e una mantella rossa sulle spalle.
Mi chiedo cosa ci fa, di prima mattina, una bambina tutta sola nel bosco.
Ora, avrà i suoi buoni motivi, e poi è tranquilla, e io ho le mie cose da fare. Che ci penso a fare?
Poi cedo alla tentazione, e vado verso di lei.
Lei si accorge di me solo quando sono molto vicino, e in effetti il suo sguardo cambia, perplessità e sorpresa si affacciano su quel viso fino a un attimo prima rilassato e sereno.
"Ciao" esordisco..
Lei mi guarda un po' di traverso e poi fa "Ciao..senti, avrei un po' fretta, devo andare dalla nonna...mi fai passare?"
"Ma certo" faccio io "mi preoccupavo solo un po', tutta sola, nel bosco, a quest'ora...insomma..il bosco può essere pericoloso..."
"Lo so che può essere pericoloso" fa lei "la mamma me lo dice sempre di stare attenta, soprattutto al lupo"
"Ah..va beh..se vuoi ti accompagno per un po'.."
"Oh grazie...ma non vorrei essere di peso...magari avevi delle cose da fare"
"Nessun peso...e quelle cose possono aspettare...da che parte?"
"Di là"
Cominciamo a camminare fianco a fianco, a parlare del più e del meno, a raccontarci un pochettino, io così più vecchio di lei.
Però la giornata che era iniziata così bene continua meglio.
Così insospettabile trovare così interessante una passeggiata con una bambina nel bosco.
Tanto che delle cose che dovevo fare presto mi scordo.
Tanto che il momento in cui il bosco sta per finire e si vede non troppo lontana la casa della nonna arriva in un lampo, e mi viene da pensare "troppo presto..".
"Oh beh, allora ciao"
"Ciao a te, e grazie di avermi accompagnata, ma non solo...oggi mi hai insegnato una cosa importante.."
"Davvero? Mi sembra che abbiamo parlato solo di cose futili...oh per carità...non volevo offendere...insomma...io sono stato benissimo...dovrei io ringraziare te..."
"Ma figurati, sono io a ringraziarti, perchè mi hai fatto capire una cosa fondamentale."
"E cosa?"
"Non esistono ruoli prefissati, o istinti incontrollabili, ognuno di noi decide cosa vuole essere, e magari cambia giorno dopo giorno, ora dopo ora"
"E come fai a dirlo?"
"Guardati te...la mamma ogni giorno mi dice di stare attenta quando vengo nel bosco, soprattutto per il lupo...e invece? Finisce che mi scorti fino dalla nonna...e addirittura mi ringrazi...e tu saresti così il Lupo Cattivo? Ma va..."
"Ma allora lo sapevi, fin dall'inizio? E non ti sei spaventata?"
"E perchè avrei dovuto? Non mi sei mica saltato addosso...non ci hai nemmeno provato. E io sono una bambina educata."
"Ah ecco...non so se essere contento...pensavo finalmente di avere avuto una scelta...qualcuno che non mi conosceva...che potevo essere diverso...e invece..."
"E invece DEVI essere contento...tu puoi essere quello che vuoi...basta che lo decidi...e oggi ne è la dimostrazione...su dai...io ci sto benissimo con te...ma si fa tardi e poi la nonna si preoccupa...chissà cosa dirà quando glielo racconto...oh, ma non la finiamo mica qua la discussione, eh? Devo tornare indietro e poi vengo dalla nonna due o tre volte alla settimana...farmi accompagnare da te sarà un piacere...tutte le volte che vuoi, ok?"
"Oh...certo...ok...sarà un piacere...beh...ciao"
"Ciao...vado...alla prossima!!"
Lei se ne va saltellando, cristallina e raggiante.
Io rimango un po' così...sorpreso...il pelo leggermente rizzato da un sottile brivido che mi percorre mentre la guardo allontanarsi...e allo stesso tempo arrivare alla casettina della nonna.
Una strana inquietudine mi assale...essere quello che voglio...e oggi cosa volevo essere? Cosa mi ero messo in testa?
Eppure sono stato bene.
E' stato così bello.
Posso essere quello che voglio.
Oh beh.
E improvvisamente decido.
Cappuccetto Rosso quasi non se ne è accorta. Un morso preciso alla giugulare le ha quasi staccato la testa un attimo dopo che la porta era crollata a terra, e va bene così, non volevo far soffrire quella simpatica bambina. Per la nonna forse avrei anche potuto risparmiare le energie, visto come era pallida dopo la mia entrata ad effetto, ma anche lei non meritava inutili sofferenze, e poi è bastata una zampata.
Un po' di teatro...sangue qua e là...
Ho seppellito con cura i due corpi, non mi sarei mai potuto perdonare se avessi mangiato di lei e di sua nonna.
Dopotutto, posso essere cosa voglio.
Ma è meglio che non si sappia in giro.