I was there
with her
Sabato 8 Settembre 2007 - Twickenham Stadium - The Police
I was there
with her
Sabato 8 Settembre 2007 - Twickenham Stadium - The Police
Sono venuto da te
Nudo
Con i miei pochi pregi
E i miei tanti difetti
Sorridente
Sono venuto da te
Nudo
E non ho nascosto niente di me
Senza freni
Sorridente
E quando hai cominciato
A spegnere le cicche di sigaretta
Prima sulle mani
Poi sulle braccia
Poi le gambe, il petto, la schiena
Fino ad arrivare a spegnermele negli occhi
Ho continuato a sorridere
Continuerò a sorridere per sempre
Bastano due occhi che ti guardano
Un abbraccio sincero
Una frase gratis
Inaspettata
Una attesa non attesa
Una luce da dentro
Un sorriso storto
Ruffiano
Una mano che ti stringe
Due labbra che ti cercano
Esistere insieme
Una
Cosa
Sola
Incastrare tutti i pezzi
Sentirsi liberi di essere
Ritrovarsi
Di nuovo
Il cuore gonfio
L'occhio lucido
La bocca curva e semiaperta
Gioia
Fingo di essere interessato a quello che succede
Ostento sorrisi vacui e sguardi puntati verso il nulla
Mi sento dentro il ticchettio troppo lento di un implacabile orologio
Che mi dice che c'è bisogno di ancora tempo
E che non è disposto ad accellerare, anzi...
Le cose che devono succedere non si muovono da un orizzonte beffardo
Che mi guarda curvo quasi come se stesse sorridendo
Ma all'incontrario
La gioia di quello che c'è già riesce a farmi stare bene lo stesso
Ma la testa si riempie di pensieri di quello che non c'è ancora
Il tempo passa ad aspettare che scorra
Non abbiamo alcuna scelta
Dobbiamo affrontarli quando capitano
E capitano sempre quando sono scomodi
Senza avere avuto nessun invito
Senza che qualcuno potesse prepararsi
Senza rete
Non abbiamo alcuna scelta
Quando scegliamo di affrontarli
Riescono sempre a sorprenderci
Quello che avevamo pensato come strategia
Si rivela improvvisamente inutile
Fatuo
Fasullo
Non abbiamo alcuna scelta
Non esistono regole già scritte
Non esistono manuali da leggere
Non esistono numeri verdi da chiamare
Non abbiamo alcuna scelta
Dobbiamo essere più duri
Dei tempi duri
Nonostante le previsioni
nonostante le nubi scure
nonostante l'aria gelata
Sole
Caldo
E faccio fatica a distinguere
la Primavera che arriva
dalla Primavera dell'anima
e del cuore
che mi sta accompagnando
Nonostante le previsioni
nonostante le nubi scure
nonostante l'aria gelata
La notte è passata, il freddo ha lasciato il posto a una tiepida aria, mai troppo calda: il bosco mi protegge dal sole bollente dell'estate. Cammino spensierato, riposato, lieto della nuova giornata che mi è stata donata, solare, con il cielo pulito.
I suoni del bosco che mi accompagnano nella mia passeggiata.
Un rumore inconsueto attrae la mia attenzione. Un ramo spezzato, delle scarpe che calpestano i ciottoli del sentiero che attraversa il bosco. Guardo verso la fonte del rumore, vedo una bambina, che cammina tranquilla, con un cesto sottobraccio pieno di vivande, e una mantella rossa sulle spalle.
Mi chiedo cosa ci fa, di prima mattina, una bambina tutta sola nel bosco.
Ora, avrà i suoi buoni motivi, e poi è tranquilla, e io ho le mie cose da fare. Che ci penso a fare?
Poi cedo alla tentazione, e vado verso di lei.
Lei si accorge di me solo quando sono molto vicino, e in effetti il suo sguardo cambia, perplessità e sorpresa si affacciano su quel viso fino a un attimo prima rilassato e sereno.
"Ciao" esordisco..
Lei mi guarda un po' di traverso e poi fa "Ciao..senti, avrei un po' fretta, devo andare dalla nonna...mi fai passare?"
"Ma certo" faccio io "mi preoccupavo solo un po', tutta sola, nel bosco, a quest'ora...insomma..il bosco può essere pericoloso..."
"Lo so che può essere pericoloso" fa lei "la mamma me lo dice sempre di stare attenta, soprattutto al lupo"
"Ah..va beh..se vuoi ti accompagno per un po'.."
"Oh grazie...ma non vorrei essere di peso...magari avevi delle cose da fare"
"Nessun peso...e quelle cose possono aspettare...da che parte?"
"Di là"
Cominciamo a camminare fianco a fianco, a parlare del più e del meno, a raccontarci un pochettino, io così più vecchio di lei.
Però la giornata che era iniziata così bene continua meglio.
Così insospettabile trovare così interessante una passeggiata con una bambina nel bosco.
Tanto che delle cose che dovevo fare presto mi scordo.
Tanto che il momento in cui il bosco sta per finire e si vede non troppo lontana la casa della nonna arriva in un lampo, e mi viene da pensare "troppo presto..".
"Oh beh, allora ciao"
"Ciao a te, e grazie di avermi accompagnata, ma non solo...oggi mi hai insegnato una cosa importante.."
"Davvero? Mi sembra che abbiamo parlato solo di cose futili...oh per carità...non volevo offendere...insomma...io sono stato benissimo...dovrei io ringraziare te..."
"Ma figurati, sono io a ringraziarti, perchè mi hai fatto capire una cosa fondamentale."
"E cosa?"
"Non esistono ruoli prefissati, o istinti incontrollabili, ognuno di noi decide cosa vuole essere, e magari cambia giorno dopo giorno, ora dopo ora"
"E come fai a dirlo?"
"Guardati te...la mamma ogni giorno mi dice di stare attenta quando vengo nel bosco, soprattutto per il lupo...e invece? Finisce che mi scorti fino dalla nonna...e addirittura mi ringrazi...e tu saresti così il Lupo Cattivo? Ma va..."
"Ma allora lo sapevi, fin dall'inizio? E non ti sei spaventata?"
"E perchè avrei dovuto? Non mi sei mica saltato addosso...non ci hai nemmeno provato. E io sono una bambina educata."
"Ah ecco...non so se essere contento...pensavo finalmente di avere avuto una scelta...qualcuno che non mi conosceva...che potevo essere diverso...e invece..."
"E invece DEVI essere contento...tu puoi essere quello che vuoi...basta che lo decidi...e oggi ne è la dimostrazione...su dai...io ci sto benissimo con te...ma si fa tardi e poi la nonna si preoccupa...chissà cosa dirà quando glielo racconto...oh, ma non la finiamo mica qua la discussione, eh? Devo tornare indietro e poi vengo dalla nonna due o tre volte alla settimana...farmi accompagnare da te sarà un piacere...tutte le volte che vuoi, ok?"
"Oh...certo...ok...sarà un piacere...beh...ciao"
"Ciao...vado...alla prossima!!"
Lei se ne va saltellando, cristallina e raggiante.
Io rimango un po' così...sorpreso...il pelo leggermente rizzato da un sottile brivido che mi percorre mentre la guardo allontanarsi...e allo stesso tempo arrivare alla casettina della nonna.
Una strana inquietudine mi assale...essere quello che voglio...e oggi cosa volevo essere? Cosa mi ero messo in testa?
Eppure sono stato bene.
E' stato così bello.
Posso essere quello che voglio.
Oh beh.
E improvvisamente decido.
Cappuccetto Rosso quasi non se ne è accorta. Un morso preciso alla giugulare le ha quasi staccato la testa un attimo dopo che la porta era crollata a terra, e va bene così, non volevo far soffrire quella simpatica bambina. Per la nonna forse avrei anche potuto risparmiare le energie, visto come era pallida dopo la mia entrata ad effetto, ma anche lei non meritava inutili sofferenze, e poi è bastata una zampata.
Un po' di teatro...sangue qua e là...
Ho seppellito con cura i due corpi, non mi sarei mai potuto perdonare se avessi mangiato di lei e di sua nonna.
Dopotutto, posso essere cosa voglio.
Ma è meglio che non si sappia in giro.
Dimmi le cose che hai da dire
libera il cuore fallo gridare
togli i dubbi che hai di noi
Dimmi che siamo la stessa canzone
che gira ogni giorno a ripetizione
quella che non stanca mai
Dimmi che il tempo resta uguale
se piove c'è il sole o c'è la neve
adesso il cielo siamo noi
Per quanto tempo resterai
tra le mie braccia
c'è solo il vento che mi dai
Soffiami addosso
Dimmi qualcosa senza parlare
fallo con gli occhi con il calore
quello che mi dai
Dimmi che siamo in un bicchiere
sgocciola sempre qualcosa da bere
la sete non passa mai
Per quanto tempo resterai
tra le mie braccia
c'è solo il vento che mi dai
Soffiami addosso
soli in questa terra
soli in mezzo ad una folla
c'è una luce su di noi
soli nella sabbia
soli in mezzo a tanta nebbia
camminiamo insieme dai
Per quanto tempo resterai
qui tra le mie braccia
c'è solo il vento che mi dai
Soffiami addosso
Non è che fosse previsto di inserire roba di altri qua dentro. L'idea è che fosse tutta "farina del mio sacco".
Ma capita che quello che ci capita, quello che siamo, quello che proviamo, molte volte viene definito in modo perfetto da altre persone, in maniera inconsapevole.
Così succede che certe cose vengono dette in maniera perfetta da chi è più bravo di noi, evidentemente.
E allora ho cambiato idea.
Di tanto in tanto inserirò cose di altri, testi di canzoni, pezzi di libro, altre cose.
Un po' di arretrati ce li ho.
Però inizio da una cosa nuova.
Vi prometto di non esagerare...e di non impigrirmi (sempre che poi ci teniate così tanto ad altra farina-del-mio-sacco ;-) ).
Fine della comunicazione di servizio.
Ce lo dicono fin da piccoli.
Mai piangere sul latte versato.
Non serve.
Che tanto non si può tornare indietro...e il latte annacquato è pure cattivo.
Però ogni tanto fa bene.
Cazzo se fa bene.
E così te ne stai lì, gomiti sul tavolo, con le tue gocce che si diluiscono in tanti rivoli trasparenti in mezzo al bianco sparso, mentre le propaggini liquide si avvicinano al bordo...e poi le sue, del latte, le gocce intendo, che inesorabilmente cominciano a cadere verso terra.
E te pensi "Almeno il pavimento lo salvo" e muovi le braccia e le mani per prenderla.
E non c'è verso...arrivi sempre dopo, un attimo dopo, e la goccia arriva giù...
dell'altro,
l'ennesimo,
latte versato.
E più ci provi, più è frustrante.
Sei pesante, lento, impacciato.
Sembra un brutto sogno, come quando sei sui binari e arriva il treno, e te tenti di scappare ma ogni movimento pesa il triplo, e l'aria ti si avvolge attorno come fosse un guanto di lattice.
Qualche volta, raramente, una goccia la prendi.
E rimani lì, a guardarti la mano, un po' incredulo.
Giusto un attimo, perchè poi c'è da prendere la seconda.
E insospettabilmente rapido..ce la fai.
E poi la terza.
E una dopo l'altra.
E allora pensi "Dai...forse stavolta è servito...è servito".
E fanculo i proverbi.
E arriva poi il momento
in cui ti senti
strappato
Strappato dalla vita
che ti sembrava così tranquilla
e scontata
Strappato dalla vita
che ti sembrava così pronta
ad accoglierti
Strappato in due
il cuore aperto e sanguinante
i polmoni vuoti
il respiro mozzato
lo sguardo perso nel vuoto
Che ti aspetta
Per ingoiarti
Anche a pezzi
Oggi il sole splende
e il traffico trascende
a Est come a Ponende
Non so cosa mi attende
l'angoscia un po' mi prende
ma oggi il sole
splende
Per tutto quello che è stato
Per tutto quello che è
Per tutto quello che sarà
Qualunque cosa sia
l'importante è che sia
il meglio
possibile
Quello
che non è
possibile
alla fine
non conta
Serve solo
a farci stare
male
Cin cin
Too much love
Too much hate
Too much heaven
Too much hell
Too much bliss
Too much pain
Too many dreams
Too many 'mares
Too many hopes
Too many walls
I think I'm thru'
I think I'm goin'
to surrend
Ho un peso sul cuore
e una farfalla a tenerlo sollevato
solo una farfalla che lo salva dal finire schiacciato
solo una farfalla
Ho una spada puntata dritta al petto
e un filo sottile a tenerla lontana
solo un filo sottile a impedirle di tagliarmi in due
solo un filo sottile
Ho un profondo burrone davanti
e un solo passo per arrivare a calpestare l'aria
solo un passo per lasciarmi tutto dietro e cadere
solo un passo
Potrei fare quel passo
potrei spezzare quel filo
potrei schiacciare la farfalla
Ma non ci riesco
Non ancora
Non ancora
Oggi
il mio cuore
ha indossato
una camicia di ghiaccio
Si è scoperto
capace
di battere
una
volta
ogni
ora
Con noncuranza
con sufficienza
con maledetta
lucida
spietata
consapevolezza
delle cose da usare intorno a sè
Oggi
ho scoperto
di essere un mostro
forse lo sono sempre stato
Qualcuno
me lo ha insegnato
Non girare la testa
non distogliere lo sguardo
non fare finta di non capire
è colpa tua
è merito tuo
grazie
Tu sei come me
Con un cuore
capace
con noncuranza
con sufficienza
con maledetta
lucida
spietata
consapevolezza
delle cose da usare intorno a sè
di indossare
la stessa camicia
Peccato
potevamo essere insieme
qualcosa
Bastava
lasciare
quelle camicie
appese
nell'armadio
Il tempo
non mi regala
calma
non mi consente
pause
non mi concede
tempo
Il tempo
mi costringe
all'attesa
mi espone
all'ansia
mi consegna
al respiro
perennemente
mozzato
Il mio cuore
sembra battere
sempre
fuori tempo
incapace
di aspettare
al ritmo giusto
quel futuro che ora c'è
Il tempo
incurante
indifferente
indisponente
corre
C'hounafamechelavedoanzilastravedocomeilfuturom,
vedoprevedostravedo
eviacosìversonuoveawenture(maduevodoppiavfannolostesso?)
eversospaziinfiniti,anzifiniteladispararedellebelinate
soloxchèungattodicechehafamedipesce,
neanchefosseunpesced'aprilebenorganizzato,
xchèl'organizzazioneèilnostroforte
+cheilforteilcastello,
+cheilcastellodicarte,
+chedicarte10pianidimorbidezza,
questasìcheèconvenniennzacon4nxchèvaledoppio
tantolacoopseitu,quindichetilamentiafare,
nonrimanecheremaresenonvuoifinireanuotare,
semprechetulosappia,
senonlosaicisonoibagnini,
maxesperienzanonmifidereimolto,
epoifidarsièbenemanonfidarsièmeglio,
megliodicosìsimuore,
dalridere,risatecosìgrasseiononmel'eromaifatte,tantograsse
chesembravanoilciccioappenasvegliato
quandoancoranonhamessoapuntolatiranteriaxapparireumano,
semprecheluipossariuscirci,machinonpuòriuscirci,ècosìfacile
comebereunbicchierd'acqua,
sìdiCasale,
alloraèmeglioilvino,
sìalmetanolo,
bèalloraillatte,
sìradioattivo,
maiohosete!
dissetaticoncocacoladipiùconilrestounpo'dimeno
tantoilmondopuòandarpiano,lamusicavaforte,
quasicomel'aceto,sìquellodelpaliodiSiena,doveicavallicorronocomematti,
dalìilfamosodetto,dalìsalvador,
dalìnicaragua,dalìalàversol'infinito,
versolestelle+lontane,oforseversocasa,tantoormaichicipuòfermare..?
(1986)
Tantovàlagattaallardochecilascialozampinofinchelabarcavàlasciala
andarenonvogliomicalalunaerrarehumanumesttuttelestradeportano
aRomatutteledonnealladisperazionesecifosseunpo'digiustizia
ilmondosarebbemiglioreperòdovreilavoraredipiùeallorachimmelo
faffaremaiabbaiareauncanechedormesennosisvegliaesedormenon
mordemasemordenonabbaiaforsemiagolaofalefusacomelegatteo
comeledonnechetivoglionofregareisoldidellostipendiosonotroppo
pochisempreecomunquebisognaandareavantinoncurantidelfreddo
edellanevecheormaicopreuniformementelepistepermettendocosì
aiparacadutistinigerianiunfeliceatterraggiostrumentaleallafaccia
dellanebbiacheharesoMilanounpostoimpossibileormaiconsiderare
unacosanormalegiocareatennisdopoiltramontoseilcampoè
provvistodiunailluminazionesufficienteallorausaresololelucidi
posizioneoramaiprecariadiquestamentecheperpartoriretuttociò
deveesseresicuramentemalataosconvoltadallaveritàappenarivelata
suomaritolefacevalecornaleisisentìobbligataaspararealmenoun
centinaiodifuochid'artificiohannorallegratolanottediSanVincenzo
notocartografodel'300checollaboròconleSSaitempidelproibizionismo
distillandosolodalcuoredelmaisl'oliopiùpurodiquestaterraterraterra
nonpiùmiada quandoquellanotteseiandataviadaqueituoiocchiche
tiranosassifrassitaliequaliintimadikarinzianondimenticarlo...
O NO?
(1986)
L'aria ha un sapore diverso
stamattina
ancora più forte e amaro
di quello che già conoscevi
che forse sapeva solo di orgoglio ferito
Nulla è come ieri
e il sole beffardo
ritorna a rischiarare una giornata
proprio nel momento più inutile
E ancora
fai finta
di niente...
(1986)
Sono bastati
un paio di occhiali
appannati
per vederci chiaro
Ditale dopo ditale
te la facciamo fuori uguale
(e ora si ritorna al tempo passato)
Piove.
Il mondo ti gira intorno
e il tempo ti sfugge dalle mani
Ti aggiri confuso
formica tra le formiche
attratto da finte stelle
appese in finti paradisi
Tutti hanno fretta
di svuotare negozi e magazzini
per illudersi a vicenda
come ogni anno:
fra tre giorni è Natale
Nevica.
Il mondo ti gira intorno
e tu lo cavalchi
come in groppa ad un sogno
Le vie sono piene
di occhi che brillano
specchi della allegria
che si respira
della perfetta armonia
che avvolge tutti
freneticamente occupati
a rendersi felici l'un l'altro:
fra tre giorni è Natale!
(1986)