giovedì, agosto 31, 2006

Il Mare Verticale Secondo

Lo so, lo so, l'ho già usato una volta senza permesso e adesso lo rifaccio, sono un villano.
Beh..stavolta un villano confortato dal fatto che la legittima proprietaria del termine non ha fatto rimostranze...per cui...
Andiamo a incominciare.
Dopo un po' di anni finalmente è tornato il mare grosso.
Cioè: un po' di anni riferito al posto (Varigotti) e alle volte che io ero in spiaggia.
Per "mare grosso" non intendo quello incazzato nero che è meglio che ne stai lontano anche se sei un nuotatore provetto e conosci perfettamente posto, fondale, correnti etc. etc.
Per "mare grosso" intendo quello che mostra la sua forza con onde a volte anche di ragguardevole dimensione e forza, ma regolari, ben distanziate una dall'altra, magari in serie con intervalli di relativa calma.
A Varigotti le serie sono tipicamente di tre.
Non so perchè.
Insomma, quel mare dove ci si può tuffare tranquillamente (se sei un nuotatore provetto e che conosce perfettamente...insomma, quella roba lì) per andare un po' più in là, ad aspettare quelle un po' più grosse.
Prendere il tempo giusto, darsi una bella spinta, e precipitare verso riva sostenuti dall'onda che corre sotto.
Con una tavola da surf sarebbe meglio, ma a Varigotti la particolare conformazione del fondo (prego rileggere Il Mare Verticale Primo) non permette l'utilizzo delle tavole, che hanno bisogno di un fondo che molto più gradualmente risalga verso riva perchè l'onda possa essere sfruttata in tutta la sua lunghezza...
E così a Varigotti, da sempre, si fa solo con il costume.
Da piccolo avevo solo le pinne ad aiutarmi nella spinta iniziale, ora neanche quelle.
Anche se le pinne prima o poi me le porto di nuovo per fare qualche esperimento...
Vabbè.
Varigotti è un posto così, e più in là, ad aspettare quelle più grosse, ci si ritrova a essere sempre i soliti.
Quest'anno ci siamo divertiti.
Ma non era a tutto ciò che si riferisce il titolo.
E allora vaffanculo, come ti sei permesso di riutilizzarlo a sbafo per la seconda volta?
Calma....
Il "mare grosso" mette a disposizione altre attività ludiche interessanti.
Tipo lasciarsi a corpo morto sul bagnasciuga e farsi frullare dalle onde.
Saltare contro l'onda che arriva e ritrovarsi sospeso in volo sopra al mare "dietro" l'onda con relativo tuffo.
Guardare con la faccia triste tuo figlio che sta giocando mentre un onda enorme ti sta per sovverchiare e farlo morire dal ridere.
Ma una di queste mi piace più delle altre.
Forse perchè è (poco) più rischiosa.
Forse perchè siamo ancora in meno a farlo.
Forse perchè si fa sempre e solo in maniera inaspettata sorprendendo tutti.
Forse perchè è un piccolo atto di fiducia verso il mare ricambiato dal suo sostegno.
Mettiamo che stai parlando con tuo cugino.
L'argomento è l'ultimo scandalo sul calcio, sostenuto buttando sempre un occhio sui bambini che si fanno sollazzare dalle onde che fanno stragi di asciugamani, telefonini, giornali, ciabatte in maniera assolutamente randomica.
Poi la vedi.
Ah sì, è quella giusta, arriva per prima e quindi quasi niente più risucchio a riva.
La vedi già bella appuntita verso il cielo, con il fronte bello inclinato, ma non abbastanza grossa da "rompere" prima di arrivare a riva.
La osservi bene e capisci che sì, è proprio lei.
E all'improvviso, a metà di una frase, o di una parola, scatti.
Corsa veloce lungo il bagnasciuga, e proprio nel momento in cui l'onda risucchia via tutta l'acqua e il fronte diventa improvvisamente verticale (ecco qua...he he), un attimo prima che cada sul pietrisco (a volte anche pietre belle dure), ti butti braccia e testa avanti contro quel muro d'acqua, un tuffo orizzontale sopra un letto di pietre, aspettando che l'onda ti accolga e ti salvi da uno schianto altrimenti scontato.
Possibilmente urlando.
Anche dopo.
Se sbagli il tempo in anticipo le tue costole ti saranno infinitamente grate del dolore profondo inflitto loro dalla caduta sulle pietre e non farai neanche in tempo a lamentarti che l'onda ti avrà ammuchiato ai piedi di tuo cugino che non ha ancora finito la frase.
Se sbagli il tempo in ritardo, l'onda ti prende bella incazzata che sei ancora in piedi, e tuo cugino lo falci secco sugli stinchi.
Vabbè dai, oramai non ne sbaglio una...
E, cazzo, è proprio una goduria...
Anche guardare le facce di quelli che si sono visti passare a fianco uno che urlava verso un onda incazzata nera e ce l'hanno visto sparire dentro...
Snoopy direbbe "Cicca Cicca Cicca"...

BIBASA

(Back In Black dopo Assenza Senza Avviso)
Settembre è ormai vicinissimo, le ferie sono finite, e la "Depressione Post Vacanze" della quale ho già trattato l'anno scorso si insinua inesorabile.
Ma (almeno per ora) non parlerò di nuovo di ciò.
Vorrei invece quasi scusarmi con il mio (piccolissimo) pubblico.
Ho notato, in quasi tutti i blog che vado a leggere, che è buona usanza lasciare un post di commiato prima di lunghe assenze tipo le vacanze.
Si che le mie pause sono frequenti e a volte più lunghe delle vacanze stesse, però è una cosa diversa.
Quando mi sono ritrovato con i piedi nella sabbia, adagiato sulla sdraio, in completa beatitudine, improvvisamente ho avvertito come una leggera sensazione di disagio dietro alla testa.
Mi sono reso conto di vivere dentro Matrix? No, mi siete venuti in mente TUTTI voi (che è facile, quei 5 o 6...ecco).
Vi ho immaginati anelanti, sudati, oppressi dal caldo e mancanti persino del conforto di una mia elucubrazione (te l'ho detto Ele, lo faccio diventare un marchio registrato...he he he).
Ebbene sì, il mio ego smisurato mi ha portato a pensare persino una roba come quella...a volte esagero.
Per fortuna, almeno, ne sono cosciente.
Comunque ho pensato che un minimo di cenere sulla testa per questa Assenza Senza Avviso mi ci stava bene.
Ed eccomi qua a spargermela....
Siete caldamente invitati a esplicitare le vostre rimostranze tramite commento al presente post per rendere la cenere anche più calda...
Il rientro è stato difficile.
Forse le ferie troppo poche.
Forse la carenza di entusiasmo in generale e anche sul lavoro.
Sicuramente anche una situazione mentale non particolarmente limpida e serena.
Ma se mi ritrovo a scrivere solo adesso (Giovedì) dopo ben 4 giorni di permanenza in ufficio, non è perchè mi sono ritrovato straordinariamente oberato di lavoro.
Stavolta il ritorno è stato assolutamente in nero (Back In Black...).
Beh, se mi ritrovo qua a scrivere forse sto un po' risalendo la china...ma ho paura che la DPV sia lì in aqguato..ancora da scontare.
Vi terrò informati.
Mi sembra arrivato il momento di porre fine a questo post assolutamente senza senso.
Ah, lamentatevi del mancato avviso ma guai a voi a protestare per il titolo: BIBASA mi piace un sacco.

6000 persone

Non vuole essere un racconto di una serata speciale, anche se lo è stata.
Non vuole essere una celebrazione, anche se forse ci starebbe pure.
E non vuole neanche essere un attestato di stima (un po' anche autostima) per chi ha contribuito a fare in modo che funzionasse tutto, anche se forse se (ce) lo meriterebbero.
E allora?
Sono due le emozioni forti che mi sono rimaste nella testa quella sera.
Completamente diverse.
La prima molto istintiva, molto "on the road".
"Dall'altra parte" di quando si fa uno spettacolo c'ero già stato, anzi, pure dalla parte di chi allo spettacolo partecipa attivamente , ma sempre, ovviamente, per cose limitate nello spazio e nel numero delle persone.
Sì, al massino poche centinaia in un teatrino.
Poi entri a far parte della macchina organizzativa di una serata di Beppe Grillo (oh già, ancora non avevo detto dell'oggetto del contendere...), che, per quanto sia un po' naif e a sorpresa, porta a riempire una delle piazze di Genova, migliaia di teste dietro le transenne, un tappeto che si estende a perdita d'occhio e che finisce solo dove l'impianto (che è quel che si poteva) permette alla gente di sentire, che è poi comunque dove tu quasi non vedi più.
E tu sei lì, in quel momento fungi diciamo da servizio d'ordine, guardi le prime file, quelli attaccati alle transenne, e poi ti sollevi un po' e guardi dietro quelli, e poi ancora dietro...e pensi..."oh cazzo".
E un barlume (lieve e appena appena accennato) di quello che vuol dire "guardare negli occhi" 10000 persone da un palco ti si affaccia nella mente.
Bello.
Bello montare, bello provare, bello esserci, bello smontare.
Bello persino entrare in macchina in un posto ASSOLUTAMENTE proibito per portare dei pezzi (he he he).
Bello tutto.
OK.
E poi?
La seconda va un po' più in là, e un po' più giù.
Mi ha colpito come un pugno durante, l'ho elaborata subito dopo, me la sono tenuta dentro per scriverla adesso.
Quando è venuto fuori che ci sarebbe stato da organizzare l'evento a sorpresa legato alla battaglia contro gli inceneritori, un po' ci siamo spaventati.
Siamo un gruppo abbastanza ristretto di persone assolutamente normali (anche se Manuela e Giacomo proprio normali normali non sono...ed è grazie soprattutto a loro se siamo qui a parlare di tutto ciò), con le loro vite e i loro problemi, impegni, cazzi, figli, mogli, parenti etc. etc.
Non ci chiamiamo mica "David Zard", e l'esperienza nell'organizzazione di una serata in piazza era prossima allo zero.
Nella discussione sul budget possibile, sui problemi tecnici, sui problemi logistici e tutto il resto, una nota polemica aveva un po' turbato la serenità di tutti: ma perchè il Beppe non ci mette lui a disposizione un service, un palco, dei microfoni...della gente che monti e smonti...diavolo, non possiamo mica pensare di investire centinaia di euro (se non migliaia)..e lui staff, organizzazione, impianti per i palazzetti e per le piazze ne ha a disposizione quanti ne vuole.
Perchè la regola era chiara: non voglio una lira, ci metto la faccia, le gambe e la voce, ci porto scienziati ed esperti, ma dovete arrangiarvi.
Qualcuno si era quasi arrabbiato, e io confesso di essere stato vicino alle posizioni di chi era non proprio d'accordo sulla posizione del Beppe.
Diciamo che, a fronte di precise richieste dello staff, mi chiedevo come si potesse pretendere uno sforzo organizzativo del genere da un gruppo di persone come noi e con poco tempo a disposizione.
Come è andata?
Un gruppo ristretto ha fatto da motore principale, qualcuno ha attivato conoscenze e chiesto in giro. Qualcuno (tipo me) è rimasto sul confine per vincoli legati a lavoro, famiglia o altro, sperando di poter dare una mano perlomeno quel giorno lì.
Poi l'impianto è uscito da un teatro.
Poi il tecnico del suono è venuto per la soddisfazione di venire, e con lui persone e mezzi che l'impianto l'hanno portato e riportato indietro.
E la corrente è uscita da Palazzo Ducale.
Insomma: abbiamo (soprattutto hanno) messo in piedi la cosa, abbiamo portato, montato, collegato.
E la gente è cominciata ad arrivare.
Durante la serata l'argomento "Gestione del rifiuto urbano e per quale motivo bruciarlo" è stato sviscerato, Beppe ha dato, ovviamente, spettacolo, la gente, tutta quella gente, non ha creato il minimo problema.
C'è stato un momento in cui mi è sembrato di capire che "quella" serata, per Beppe, era più sentita delle altre.
Da una parte è persino ovvio: Genova è la sua città, e che la serata di Genova andasse bene gli importava un po' di più probabilmente delle serate nelle altre piazze in Italia.
Ma c'era anche qualcosa in più.
C'era un po' il figliol prodigo che torna, c'era l'amarezza del sentirsi considerato come un approfittatore, un cercatore di fama proprio dalla gente della sua terra, c'era la rabbia di chi finalmente riusciva a essere a Genova, a parlare alla gente e non a un pubblico pagante, per dire che s'è rotto i coglioni di quelli che borbottano "e sci, u Beppe Grillo, intanto lui u'g'ha a villa a Sant'Ilario...".
E ha aggiunto una cosa su di noi, una cosa che più o meno recitava così:"io sono a vostra disposizione, io ci metto la faccia, e se ne trovano anche altri che sono disposti a mettercela, ma questa serata l'hanno messa in piedi un gruppo di ragazzi, gente come voi, con due palle così e che si è rotta i coglioni di essere presa per il culo da tutti".
Ora: a parte il brivido lungo la schiena e il groppo d'orgoglio al "due palle così" urlato a tutta quella gente che ti guarda con la tua magliettina del Meetup, improvvisamente ho capito tutto, la polemica della preparazione mi è sembrata fatua, e la mia posizione drammaticamente sbagliata.
C'è un motivo preciso per il quale Grillo non può e non deve partecipare in alcun modo nella organizzazione di questi eventi, oltre a dare la sua disponibilità a esserci.
Lui deve poter salire sul palco e poter dire che quella cosa lì l'ha fatta gente comune, perchè bisogna far muovere più gente possibile, e se vai a vedere una roba che hanno messo in piedi gli "amiconi del Beppe che gli ha pagato tutto", per quale motivo ti dovrebbe venire in mente anche una vaga idea di fare qualcosa?
Tu un "amicone del Beppe" non lo sei.
E noi, tanto per chiarire, non lo siamo.
Beh, certo, ora alcuni di noi un minimo di rapporto ce l'hanno, dopo un anno di attività grandi e piccole è ovvio.
Ma sempre legato a cose possibili da fare, a possibili partecipazioni...insomma: non è che si va insieme a fare la mangiata fuoriporta...ecco.
Beppe Grillo vuole fare da catalizzatore, da motorino di avvio, non da trascinatore delle folle.
L'unico modo per provare a cambiare le cose è che tanti si mettano in testa che facendo poco, ma insieme, si riesce a fare tanto.
E queste serate, oltre per lo scopo specifico, servono per dimostrarlo: "è gente come voi, non fanno gli organizzatori di professione, non si sono messi in testa di fare 'sta roba perchè gliel'ho chiesto io, non sono il mio staff, non sono discepoli, non sono adepti, non sono pagati da me".
Questo deve essere il messaggio, chiaro e limpido.
E deve poterlo mandare assolutamente sicuro di avere, almeno su questo, la coscienza assolutamente candida.
Ecco perchè.
Se l'effetto voluto nella gente che c'era si è prodotto, lo capiremo solo nel tempo a venire.
In effetti il gruppo ha bisogno di più partecipazione, perchè la cosa funziona a lungo termine se davvero poi si fa poco in tanti, sennò i molto pochi che reggono la maggior parte del peso prima o poi esauriscono le proprie energie (e forse anche un po' si rompono le palle di sentirsi sempre da soli).
Ma sicuramente quell'effetto su di noi era vivo e pulsante subito dopo, che già pensavamo a possibili serate con Travaglio, Fazio, Gino Strada...
Vedremo cosa poi riusciremo a fare, ma una cosa è certa: io (e credo anche gli altri) non me lo chiederò più perchè il Beppe ci mette solo la faccia, le gambe e la voce.