giovedì, marzo 23, 2006

DGF (Deejay Grande Fratello)

Queste settimane di forzato riposo mi hanno fatto fare un sacco di cose che non facevo da tempo.
Ho guardato molta meno televisione di quello che avrei pensato, ma ho anche scritto e letto molto meno...beh...letto un pochettino sì...
E ho suonato veramente poco...cazzo.
Ma un po' di tele l'ho guardata, e in orari decisamente inconsueti per me.
Avevo letto da qualche parte, ma non avevo mai provato e non avevo chiesto conferme, che Deejay chiama Italia era diventata anche una trasmissione televisiva, e mi incuriosiva molto l'idea di guardarla, non sapevo cosa aspettarmi...
Ho aspettato gli ultimi giorni perchè mi venisse in mente al momento giusto (come al solito quando hai molto tempo da perdere ne perdi un sacco...) ma alla fine ce l'ho fatta...divano, telecomando, quasi le undici....Deejay TV...ecco.
E praticamente diventi un ospite di Radio Deejay, un guardone autorizzato, un amico muto delle persone che lavorano lì.
E così scopri come si "muove" una radio, come funzionano le cose, cosa si dicono le persone...certo, ti chiedi anche quanto siano consapevoli del guardone, se qualcosa è cambiato da quanto le telecamere sono "aperte", ma devo dire che quello che si vede è estremamente naturale, spontaneo...
Stamattina c'è stato pure l'ospite importante, il Liga, ed è stato bello vedere l'arrivo alla chetichella, le strette di mano...bello per chi della pomposità della televisione un po' ne ha piene le scatole, e capisce subito quando qualcuno è a proprio agio oppure è ingessato...per esempio, proprio il Liga, quando è andato da Celentano...tutta un'altra cosa...vabbè...sto divagando.
Questa sorta di intimità mediatica mi ha tirato fuori strane sensazioni, contrastanti, e mi ha fatto pensare. Mi ha fatto pensare di scrivere qualcosa che potesse poi essere anche una lettera per Linus (che, e non vuole essere una sviolinata, è uno di quei personaggi "leggeri" che ritengo importanti, per me ma non solo, che vivono una loro dimensione che viene molto spesso trascurata e che invece dovrebbe essere un esempio per molti...appunto, un altro esempio? Fabio Fazio) e un brano per il mio blog.
Di cosa sto parlando? Mah...come dare una definizione..."l'insostenibile leggerezza della distanza"?
Vedere Deejay chiama Italia fa capire quanto le persone che ammiriamo, le persone "famose", i nostri idoli, siano persone normali, per carità, speciali per quanto sono riusciti a fare, a costruire, ma normali perchè si comportano "in ufficio" non molto diversamente da quanto facciamo noi, anche se stanno facendo una trasmissione che ascoltano milioni di persone. Che attorno a loro ci sono persone assolutamente normali, che li aiutano e li supportano, e che vivono il loro lavoro come se fosse un lavoro qualunque, giustamente, ogni tanto si rompono le palle persino. Arriva il Liga e neanche alzano il sopracciglio. E non è supponenza, superiorità, tronfiaggine...è tutto perfettamente normale.
Viene fuori l'invidia, per gli idoli e per chi lavora con loro (ma come avrà fatto, come sarà riuscito/a a essere lì, perchè lui/lei e non io), il rifiuto della normalità (ma che fa!?!?! SBUFFA?!?!?!)...insomma, un po' di bile in circolo.
E poi malinconia e languore, ti rendi conto di quanto chi è così vicino e fa di tutto per esserti vicino (l'idea della trasmissione "aperta" credo nasca dalla volontà di mettersi ancora di più vicini alla gente, di farsi vedere e sentire più vicini) in realtà è lontanissimo, e sei dibattuto dall'idea di sbatterti per rompere le barriere e la sgradevole sensazione di diventare a quel punto un insopportabile molestatore...chi sei tu per diventare "speciale" in mezzo a tanta gente che vorrebbe? E hai 41 anni, moglie e due figli...ma non essere ridicolo..e il tempo scorre via inesorabile...
OK OK, fino ad ora solo dolore e lacrime...tutto qui? Volevi farci capire che sei incazzato con il mondo e con te perchè non hai fatto niente di speciale...andata. E adesso?
E adesso mi chiedo poi come sia per loro, cosa pensino loro di questi "guardoni" e "ascoltoni".
Se per noi è difficile, quanto per loro è "sostenibile" questa distanza...che è necessaria per la loro vita, perchè non sia risucchiata e consumata sa migliaia di altre.
Credo ci voglia una sana dose di realismo e di cinismo....ma quanto? E quanto questo poi ti corrode dentro oppure ti lascia tranquillo? Quanto ti fanno piacere le attenzioni e quanto ti danno fastidio? Come decidere di mollare un po' e....ecco, sì, ora parlerò un po' con lui, magari mi è simpatico, magari un potenziale amico...ma io gli sono simpatico o parla con me perchè sono Nicola Savino? Quanto si riesce a capire di chi hai di fronte in 10 secondi? Quanti hanno 10 secondi per riuscire a farsi capire? Come ci si sente ad avere migliaia di persone che non riescono a non darti del tu perchè ti conoscono da una vita e per te sono degli emeriti sconosciuti?
Delle tante cose che sogno, alcune sono ricorrenti, e una di queste è proprio questa: per fortuite coincidenze conoscere qualcuno, qualcuno di quelli nella mia lista, e riuscire a stabilire un contatto, vero. Riuscire a vedersi, magari invitarlo a cena, riuscire a parlare con lui di questo, come di tante altre cose. E scoprirlo proprio come te lo sei immaginato.
Credo che i nomi nella mia lista siano così.
Credo.
Chissà se lo saprò mai.
Mi chiedo anche se io sarei capace di essere così, o, raggiunta la notorietà, diventerei insopportabilmente pomposo, supponente...
A essere onesti tante cose mi sono girate per la testa, veramente un tourbillon di sensazioni confuse. Non so se sono riuscito a focalizzarle tutte, non so nemmeno se sono riuscito a buttare giù in maniera decente quelle che sono riuscito a focalizzare.
C'è stato un momento, oggi, che ho acceso la radio in cucina e lasciato la TV accesa in salotto...mi stavo preparando la abbondante colazione che doveva sostituire anche il pranzo...e ho giocato con la "vera" trasmissione e il dietro le quinte...viaggiavo nel tempo, e sentivo le cose in cucina per poi risentirle poco dopo in salotto..(2 o 3 secondi..che avete capito...delay tecnico...Deejay TV è comunque via satellite...fa un sacco di strada in più il segnale...), e sul pezzo che suonava guardavo il Farolfi preparare le cose per il seguito, sentivo i commenti fuori onda, e...oh, non ci posso fare niente...mi sembrava di essere lì...
OK, è anche un po' patetico, una sorta di "Sposerò Simon Le Bon" venticinque anni più vecchio...ma che ci volete fare...
Ma di una cosa sono sicuro, quella sì: questo è un reality show che mi piace. Magari è solo un gioco, magari c'è davvero la voglia di dare qualcosa in più alle persone che ti seguono, magari l'abbiamo guardato in 10, magari più gente di quella che paga per guardare il Grande Fratello.
Magari...
Scremato tutto, resta la voglia di concretizzare quello che hai sentito, perchè ti sei accorto che qualcosa ti ha fatto. Qualcosa ti ha mosso.
E così, dopo aver perso un sacco di tempo, eccolo qua, finalmente con la tastiera in mano. E vediamo di non perderla più...

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