lunedì, marzo 27, 2006

Un tempo per...(ieri sera il Liga...)

Ieri sera sono andato a vedere il concerto del Liga, con tanto di stampella.
Non ho saputo o voluto rinunciarci.
In una sua canzone dice (cito a memoria e sono responsabile delle inesattezze):"a 18 anni non sai niente, o forse sai già tutto e non dovresti crescere più".
Non sono d'accordo.
A 18 anni sei quello che sei, ma di cose ne sai veramente poche.
Vai molto a istinto, paura, entusiasmo, credi di essere il padrone del mondo e di avere le idee chiare, ma con il tempo poi scopri che non è così, e che la cosa (tra tante) della quale dovevi imparare di più era proprio di come eri e di quello che per te contava veramente.
Ma è giusto così.
Questo non vuol dire che a 30 anni sei meglio di quando ne avevi 20.S
olo che eri diverso.
C'è un tempo per andare a vedere Bennato ogni volta che capita a meno di 100Km da casa, c'è un tempo per andare a vedere il Liga con la stampella e con due figli dai nonni per la notte, con un po' di rimpianto perchè forse il grande poteva venire.
E sei diverso, non ci sono cazzi.
E quelli che dicono che non si sentono cambiati, secondo me, non hanno capito un cazzo o hanno perso del gran tempo.
E, come dice il Liga, "L'amore conta, e conta gli anni a chi non è mai stato pronto".
Ecco cosa, se non sei cambiato: non sei mai stato pronto.
Quella che non deve cambiare è la fame.
Vai a vedere il concerto a 40 anni, e se ci vai credendo che oramai certe cose non ti possono toccare più, che a certe cose sei superiore, che certe cose "le lascio a chi ne ha ancora voglia" ecco, allora sì che sei cambiato, ma cambiato male.
La fame non deve mancare mai.
E la voglia di cantare, urlare, saltare.
E poi fai per quello che puoi, ma la voglia e la fame dentro ti deve bruciare.
Spero di avere fame ancora per un bel po'.
Spero di averla anche quando comincerò a dover fare i conti, quando quello che avrò fi fronte sarà molto meno di quello che avrò dietro di me, quando sarò forse patetico e ridicolo macchissenefrega.
Ah, giusto, il concerto.
Una volta deciso di non rinunciare, sono stato preso da molte ansie. Riuscirò a parcheggiare vicino? La gamba mi darà fastidio? E la coda all'ingresso? E riuscirò a trovare un posto dove riuscire anche a stare in piedi se serve senza massacrarmi?
Insomma...le solite paranoie.
E poi è stata una serata al limite della perfezione.
Parcheggio trovato subito e vicino. Coda presente ma non stravolgente, ingresso poco dopo l'apertura dei cancelli.Posto forse perfettibile, ma ero proprio dietro al mixer, con la ringhiera per appoggiarmi, con il palco proprio di fronte e dritto...insomma....ma ci vogliamo lamentare?
E poi più di due ore filate di rock, sudore, cori, emozioni...non potevo saltare, ma la fame dentro c'era, e il concerto me lo sono visto in piedi tipo gru dall'inizio alla fine.
Eccheccazzo.
Con alcuni gustosi fuori programma.
A parte i soliti incontri con amici e semplici conoscenti (Genova l'ae un paise), assolutamente mitico l'incontro con la Stefi Brusconi, che si presenta con una collega della Paola...alla quale stavamo tenendo il posto (anzi I POSTI, per lei e la sua amica, appunto...)!!
Unbelievable.
Il giusto giro di carica per arrivare all'estate.
E la molla per riprendere un po' il giro...troppo tempo senza concerti rock.
"Ci han concesso solo una vita, soddisfatti o no qua non rimborsano mai...": sta a noi riempirci il borsellino di cose buone...

Nessun commento: