lunedì, marzo 27, 2006

La vita rock

E vabbè lo so, che palle, hai visto un concerto...ora basta...
Ragazzi, sarà che non è che di concerti ne vedo poi così tanti di recente, e anche che un concerto di Ligabue è un signor concerto, e anche che Ligabue è forse il cantante che mi ha mosso di più qualcosa dentro nella pancia e nella testa, ma le cose da scrivere son venute fuori quasi da sole...e se avessi avuto la forza di accendere il PC le avrei scritte già in macchina tornando indietro.
Qualcosa si confonderà con il post di prima...oh beh...il blog è mio e me lo gestisco io...
Quante volte ho pensato all'unico anno di scuola di chitarra lasciato lì perchè non ne avevo più voglia e mi sembrava di suonarla abbastanza bene per cantare con gli amici (seconda media...troppo giovane per capirci qualcosa sul serio).
Ma visto che si parlava di come si è a 20, a 30 e poi a 40 anni, e della fame che bisogna avere dentro la pancia, a costo di essere patetici, io ve lo devo confessare: ho passato tutta la sera a fantasticare sul venire individuato, chiamato, messo sul palco con la chitarra in mano..."Ehi, tu con la stampella, ma ne devi avere proprio voglia!! E la sai suonare la chitarra? E lo sai un mio pezzo?"...ed eccomi lì, sul palco, a iniziare "Non è tempo per noi", appunto...che non ci svegliamo mai, che abbiam sogni però troppo grandi e belli sai...
Sarai pieno di rimpianti, allora...
No.
Giusto per introdurre.
Quand'è che una vita è rock?
Dai, facile, una vita spericolata come Steve McQueen, moto, surf, stivali, India, Sudamerica, Cuba...e la California...
Col cazzo.
Ci ho pensato su.
La domanda che mi sono fatto era facile: la mia vita è o non è rock?
Stabiliamo subito che con Celentano la domanda non c'entra un beneamato cazzo.
E lasciate che vi dica che la risposta che istintivamente mi sono dato è SI.
E perchè mai un 41enne sposato con due figli che fa di mestiere il consulente informatico dovrebbe pensare della sua vita come una vita rock? Perchè guarda CSI al Giovedì sera? Perchè continua a fare la tessera degli Ultras anno dopo anno? Perchè ha una tavola da surf mai usata?
Non so se esiste una regola precisa, anzi...sono ragionevolmente sicuro che NON esista una regola precisa per definire una vita rock.
Ma so che esiste un modo rock per tirare su i figli e un modo non rock per tirare su i figli.
Che esiste un modo rock per fare un lavoro, un qualsiasi lavoro, e un modo non rock per farlo.
Che esiste un modo per sentirsi rock.
Avrei qualche indicazione. Da proporre. A ruota libera.
Cominciamo proprio dai rimpianti e i dubbi su quello che abbiamo fatto nella vita.
Una cosa è sognare, altro è desiderare, altro ancora è volere.
Che cosa volevo io? Cosa avevo in testa nelle mie priorità? Erano veramente le mie priorità?
Non ci sono cazzi: volevo aiutare quanto prima possibile la mia famiglia, e volevo una famiglia mia, che non è la stessa cosa.
Volevo poter guardare negli occhi mio figlio. I miei figli.
Non è questione se chi fa una certa vita possa o no crearsi una famiglia, parte tutto prima.
E' inutile che me la stia a menare che avrei potuto fare il cantante con buoni risultati: se lo avessi veramente voluto mi sarei sbattuto per farlo.
E invece io, neodiplomato, di un istituto tecnico industriale scelto per poter lavorare a 18 anni, ho fatto un colloquio e sono andato a lavorare.
Oh, se ne avessi avuto veramente voglia forse l'avrei potuto fare lo stesso.
Lo so. Sono pigro, e vivo di entusiasmi a volte fugaci che muoiono in poco tempo.
Ma sono fatto così, oramai (più di vent'anni dopo) mi conosco e lo so.
E posso dire che quello che è successo non è mai stato merito o colpa di altri.
Che a 40anni, con un figlio di 9 e uno di 6, con una bella moglie che mi sopporta nonostante i miei guai (eh..no..non è proprio tempo per noi) ho ESATTAMENTE quello che volevo a 20.
Quello che era al primo posto.
Questo è rock, cazzo.
Quando mi guardo indietro e posso dire che qualcosa poteva andare diversamente, devo fare i conti solo con me, e con nessun altro. Questo è rock.
Altro che scuse, mi son sposato, sai i miei, sai lei, sai i miei figli...non esistono scuse: certo, ci sono eventi che condizionano alcune cose...tipo il surf. Ma sai perfettamente se le cose le hai pilotate te o le hanno pilotate gli altri.
Ed è rock anche accettare gli eventi come tali, non fermarsi e passare alla prossima cosa da fare.
Ed è rock continuare testardamente a credere che qualcosa comunque può ancora succedere. Continuare ad accennare nuove canzoni, anche se magari non le tiri giù. Però poi magari le tiri giù sul serio. E prima o poi le registrerai.
Ed è rock cominciare a scrivere, mettersi in gioco, avere voglia di partecipare perchè uno si è rotto di fare sempre e solo lo spettatore, e fai poco, perchè ne hai poco da dare, ma almeno quello non lo lasci lì a vagare nel grigio.
E' rock scoprire che tuo figlio conosce delle canzoni che tu non conosci, e che come te alla sua età comincia a mettere la musica nella sua testa al primo posto.
E' rock avere ancora voglia di fare l'amore con la tua donna, come la prima settimana, dopo 12 anni, e sentire che ce l'avrai ancora per un sacco di tempo. E pensare che la voglia è la stessa ma che 12 anni fa il sesso era molto peggio di adesso.
E' rock andare a un concerto, e battere le mani, e cantare a squarciagola, e farlo come quando avevi 18 anni, anche se sei (e lo sai) profondamente diverso.
Se proprio c'è una cosa che mi manca, è che mi piacerebbe lasciare un segno un po' più tangibile della mia presenza in questo mondo, ma non sono mica poi tanti che ci riescono, e comunque...ho ancora tempo.
Sto ancora passando...
(Ma a pensarci "Da 0 a 10" non parlava proprio di tutto ciò? Mi è venuto in mente solo ora...)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ogni promessa è debito e il commento lo metto proprio sul tuo blog, tu almeno hai fantasticato sapendo almeno un pò suonare la chitarra io che ho sempre adorato chitarra e pianoforte continuo a fantasticare non sapendo nemmeno il giro di DO,
fantasticare di salire su quel palco e condividere quella sana botta di emozione e adrenalina credo sia il sogno di molti di "noi" noi che abbiamo quella vita rock come dici tu senza essere nemmeno poi tanto spericolati avendo alle spalle delle vite normali fatte di adolescenze trascorse ma mai passate ancora ben presenti oggi,
ironia della sorte... mentre ti scrivo stanno passando QUESTA E' LA MIA VITA ,cazzo sembra fatto apposta bhe io a queste magie ci credo e proprio adesso lui canta proprio questa canzone! mi parli di tavola da surf? bhe ti posso dire che una come me aspetta ancora l'onda perfetta cresciuta sulla scia di un mercoledi da leoni
e non perche sappia surfare ma perchè la metafora di quell'onda perfetta credo rispecchi esattamente il mio pensiero di quarantenne OGGI, nonostante quello che volevo fare e non ho fatto o volevo fare e ci sono riuscita, i bilanci sono sempre in perdita però perche qualcosa dietro te lo lasci per forza perche se no non saremmo noi con le nostre debolezze e le nostre paure con queste meravigliose sindromi di peterpan e di cenerentola che grazie a dio ci accompagnano per tutta la vita perche abbiamo davvero sogni di rock n'roll e guai a chi ci sveglia!!!!!!
(non a caso sulla mia maglia c'e scritto proprio questo)
complimenti per il tuo pensiero, davvero.
raffaella