martedì, settembre 06, 2005

Big Fish

Ieri sera ho visto Big Fish di TimBurton.
È abbastanza inutile che io dica quanto sia bello, o che determini il valore del film.
Sono altre le cose che voglio dire.
Non ho potuto fare a meno di finire il film in lacrime.
E ho rivissuto le stesse sensazioni che mi avevano colpito al cuore quando avevo visto per la prima volta “L’uomo dei sogni”.
NON voglio fare paragoni sui due film
Quello che me li ha fatti sentire così vicini è la base della storia.
Un rapporto difficile fra padre e figlio, un dialogo che sembra perduto, la possibilità di rimediare all’ultimo momento.
In Big Fish a questo si aggiunge il padre che racconta storie sulle sue peripezie e un figlio che desidera sentire vicino un padre che in qualche maniera ha sempre sentito distante.
E così non ho potuto fare a meno di vedermi in quel ragazzo con i capelli neri che inventa l’ultimo fantastico episodio della vita di suo padre proprio perchè lui gliel’ha chiesto, che in quel modo gli fa capire quanto lui sia importante, che in quel modo si fa accompagnare nel suo ultimo viaggio prendendo in giro la morte insieme al figlio.
E ho pianto per la paura di non riuscire ad avere la stessa possibilità, per la paura di non riuscire a essere vicino a mio padre quando lo dovrà affrontare, per la paura di non riuscire a evitare di creare questa sottile e tenace barriera fra me e i miei figli.
Ho pianto come non piangevo da tanto.
Ogni tanto fa bene piangere.
Ancora adesso faccio fatica a scriverne.
Bel film.

P.S. Ah...last but not least la sigla finale è una stupenda malinconica canzone di Eddie Vedder...Tim Burton è un genio.

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