martedì, ottobre 10, 2006

Un tempo per (ieri sera il Liga e Matteo)

Genova, Teatro Carlo Felice, 9 Ottobre 2006

È inutile che ve lo stia troppo a menare...ieri sera il protagonista nei miei occhi e nella mia mente non è stato Luciano...ma Matteo..mio figlio.
Per chi non fosse stato attento, visto che ho rotto un bel po’ nel Ligachannel e anche qua, ieri sera Matteo ha visto il suo primo concerto, e allora ve lo racconterò dal suo punto di vista, o meglio da come io l’ho visto durante la lunga serata...
Entriamo a teatro, e appena arriviamo alle nostre comode poltrone la tensione si scioglie, e gli si stampa in faccia un sorriso a 32 denti, affascinato dal quel grande “cinema”, da quelle facciate con finestre e poggioli, da come chi il teatro l’ha pensato abbia portato la piazza, la città “dentro”.
E poi le luci, la gente...sembra tutto scintillante...bello.
Ascolta curioso e attento i primi due pezzi dell’ospite speciale, dibattendo con me se il secondo, che abbiamo riconosciuto, facesse parte di una colonna sonora di un film o di uno spot pubblicitario.
Poi le luci si spengono di nuovo, entra Luciano da solo, e ci racconta perchè siamo tutti lì...
Il sorriso di spegne, diventa una espressione attenta e un po’ stupita, rapita dall’atmosfera, dai suoni, dalle luci, dalla sua voce.
E piano piano canta anche lui...
Ogni pezzo che si aggiunge, Pagani e i suoi strumenti, tastiere, batteria, contrabbasso e chitarre, ogni nuova luce che si accende, sono per lui fonte di nuove meraviglie.
Si entusiasma quando il pezzo lo conosce, un po’ ci rimane male quando scopre che tante non le conosce, d’altronde è più giovane di molte di quelle canzoni..e poi non è mica colpa sua...
Certo, la stanchezza si fa sentire, e ogni tanto si abbandona con la testa sulla spalla di suo padre e di sua madre...ma le energie ritornano quando sente che può partecipare anche lui, quando anche lui si sente “dentro” lo spettacolo.
E gli esplodono dentro quando, alla fine, c’è da cantare, urlare, saltare e battere le mani, insieme a tutti gli altri...
Alla fine il sorriso stampato è ancora più grande.
Il destino ci fa scortare il pulmino del Liga e della band fino all’autostrada, e così la sua serata si chiude con una emozione privata, unica, riservata solo a lui: girato verso le luci del Mercedes sulla Sopraelevata, a salutare chi sta tornando a casa come lui...che di strada ne deve fare un bel po’.
E poi buonanotte, stanotte anche lui ha da fare dei sogni di rock’n roll...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

io ho avuto fortune alterne con i concerti: la mega delusione quello di pino daniele con lo zio... mentre con lo stesso zio un De Gregori in teatro ... bellissimo, sono contento più per te che per tuo figlio. Belle emozioni... meglio della Play Station.. ahah!

Anonimo ha detto...

allora una cosa importante te la chiarisco, poi il resto son cazzate: io non so sciare, non ho mai sciato perché volevo che fosse mio padre a insegnarmi, ho sempre pensato che prima o poi ce l'avremmo fatta... se vuole che lo porti a Gardaland.. forse ci vuole andare con te?? E poi ci tornerà quando gli pare.
Di Ligabue mi piace e conosco poco, adoro le voci potenti e tecnicamente affascinanti, però riconosco che fa della bella musica.
Probabilmente sei stato al Rincao... appena fuori Prato...
Bon, tieni presente che sopporto a fatica i post lunghi ma una capatina la faccio sempre! :o)